L’installazione immersiva dedicata alla mostra su Guala Bicchieri e la Magna Charta, curata dal professor Saverio Lomartire e realizzata da Carraro Lab, punta a presentare l’affascinante percorso esistenziale e culturale del cardinale, ricreando virtualmente in una stanza i contesti storici europei in cui aveva vissuto, e che ben rappresentano il crocevia di stili dell’abbazia di Sant’Andrea.
Si tratta di una videoinstallazione posizionata all’inizio del percorso espositivo, costituito dalla Magna Charta e da oggetti di forte significato simbolico, ma di piccole dimensioni. L’obiettivo della stanza immersiva è ricreare i contesti ambientali in cui questi oggetti erano collocati, immergendo i visitatori in emozionanti scenari del medioevo.
La stanza è costituita da tre pareti in cui verranno proiettati gli scenari medievali, mentre sul pavimento sono collocate mappe dei luoghi e dell’itinerario.
È stata quindi effettuata una ricerca iconografica dei luoghi percorsi da Guala tuttora esistenti in Europa. Il visitatore si trova immerso in affascinanti ambienti medioevali, visti con gli occhi del legato papale, da Bologna a Roma, da Parigi all’Inghilterra. Ovviamente sono stati selezionati gli ambienti che ancora mantengono le caratteristiche architettoniche e paesistiche tra XII e XIII secolo.
La parte finale del video è dedicata a Sant’Andrea, esito conclusivo della vita di Guala, e protagonista dell’anniversario degli 800 anni dalla fondazione. Si compie così un viaggio immersivo nei dettagli architettonici della prima basilica gotica in Italia, suoi con zoom sui decorativi e figurativi, per esaltare la sua natura di “punto di incontro stilistico d’Europa”, lascito storico artistico del fondatore, Guala Bicchieri, vero genius loci della basilica. Si può salire lungo la facciata e le pareti, come in una sorta di Ascensore virtuale, grazie a riprese in altissima risoluzione effettuate con la tecnologia gigapan.
La vita di Guala è disegnata e sovrapposta agli ambienti mediante un linguaggio iconografico originale, creato ad hoc ritracciando graficamente le figurazioni presenti sui reperti dell’epoca, dagli smalti limosini (presenti in mostra) all’oreficeria, alle decorazioni architettoniche, alle miniature…
Questa ricerca trasversale sull’iconografia medievale è un progetto innovativo, reso possibile dalla rielaborazione digitale del patrimonio visivo a cavallo tra il XII e il XIII secolo disponibile a livello mondiale.
Il risultato è un linguaggio iconografico unitario, che riassume le figurazioni dell’epoca tra romanico e gotico, sufficiente ricco per affrontare la rappresentazione delle scene della vita di Guala Bicchieri.